Accessibilità

Il W3C [World Wide Web Consortium] stabilisce che il contenuto di un sito web è accessibile "quando può essere usato da qualcuno che ha una disabilità"; cioè rendere accessibile un sito significa rendere i contenuti disponibili alla più vasta tipologia di persone e dispositivi; questo comporta adottare una serie di misure e di accorgimenti per cui le persone con disabilità di vario tipo (motorie, sensoriali ecc.) e che sono costrette ad usare software ed hardware particolari (anche di vecchio tipo) non siano penalizzate nell'uso della Rete. In un suo recente libro (L'architettura del nuovo web, Feltrinelli 2001), Tim Berners-Lee afferma che il web "deve consentire un accesso paritario a chi si trova in una situazione economica e politica differente, a chi ha handicap fisici o cognitivi, a chi appartiene a una cultura diversa e a chi usa lingue diverse con caratteri diversi che si leggono in diverse direzioni sulla pagina"; questa affermazione estende il concetto di accessibilità fino a comprendere tutti quei soggetti che rischiano di essere esclusi dalle trasformazioni in atto nella società.La scelta del modello di sito proposto dalla comunità di pratica Porte aperte sul web nasce, in primo luogo, dalla volontà di realizzare un sito che mira a essere accessibile nel rispetto degli standard del World Wide Web Consortium (W3C), dei principi della legge Stanca del 2004 e delle WCAG 2.0. Questo significa, in particolare che il sito:Da: Le Web-barriere - l'accessibilità dei siti della Pubblica Amministrazione]
- è scritto con codice XHTML “strict” valido;
- è fruibile con modalità di “lettura” diverse dai browser grafici tradizionali (browser vocali, browser testuali…);
- è navigabile anche con sistemi diversi dal mouse (tastiera, tabulazioni, altri sistemi di puntatura);
- è ridimensionabile per la lettura a caratteri ingranditi.